Nella nostra meravigliosa isola Sarda, più di 3000 anni fa, una popolazione di genti chiamate nuragiche, creò i propri insediamenti, composti da nuraghi, villaggi abitativi, tombe di giganti e strutture megalitiche. La Sardegna è cosparsa di nuraghi per tutto il suo territorio, meta di visita da parte di molti turisti. In questo articolo voglio indicarvi quelli che sono i più caratteristici e ricchi di storia che meritano assolutamente di essere visitati, poiché la vostra vacanza ad Olbia non sia solo meta di spiagge e locali alla moda ma anche occasione di apprendimento di una parte della storia che ha segnato in maniera indelebile la Sardegna, l’era Nuragica.
I dintorni di Olbia sono ricchi di interessanti siti archeologici e di testimonianze della presenza di antiche civiltà: come i nuraghi, le tombe dei giganti e i pozzi sacri, quindi per tornare a casa con un bagaglio di cultura non indifferente consiglio di non mancare l’occasione di vistare questi posti così ricchi di storia.
Questi siti, alcuni più vicini altri più lontani dal centro abitato, sono tutti facilmente raggiungibili con un qualsiasi mezzo, quindi se volete farvi un bel giro istruttivo il primo consiglio è quello di munirvi di un auto o di una moto, (olbia non manca di servizi low cost di noleggio ) e visitare queste mete che vi elencherò in seguito.
A testimoniare la storia della Sardegna e delle popolazioni che la abitarono vi sono, oltre ai nuraghi, anche altri tipi di costruzioni e monumenti, come le tombe dei giganti , le domus de Janas (necropoli) e i pozzi sacri , legati al culto animistico dell’acqua.
Nuraghe Majori
Il Nuraghe Majori, dista circa un’ora di auto da Olbia, ma vale la pena visitarlo poiché è uno dei più importanti della Gallura, è situato in località Conca Marina, in prossimità di una collinetta granitica che si trova a 498 metri di altezza sul livello del mare, ricoperta di un fitto bosco misto di sughera, leccio, roverella, frassino ed ontano.
La posizione in cui si trova e l’aspetto massiccio con cui si presenta sono la testimonianza dell’importanza che ha rivestito nel passato, differenziandosi dagli altri nuraghi presenti nel territorio della Gallura. L’area è servita da un ampio parcheggio. È un luogo magico, fatato. sembra un posto sperduto, invece è ben curato e custodito. Un posto molto caratteristico, una rara testimonianza dell’architettura nuragica in Gallura.
Nuraghe la Prisgiona
Il Nuraghe la Prisgiona anch’esso facilmente raggiungibile da olbia in auto in quanto dista solo 30 km passando per la Strada Statale Orientale Sarda. L’area archeologica è situata su un rilievo granitico in località Capichera, in posizione dominante sulla piana di Arzachena, nella Gallura costiera.
Il Nuraghe La Prisgiona, è un complesso nuragico nella regione Capichera ad Arzachena, sorge su un’area collinare a dominio e controllo del territorio circostante.
Il monumento è composto da una torre centrale e da altre due torri laterali. La torre centrale e le altre strutture adiacenti, sono protette da una cinta muraria. All’interno di questo perimetro troviamo inoltre un pozzo profondo oltre 7 metri, ancora attivo oggi, nel quale sono stati rinvenuti numerosi reperti.
Sempre all’interno del perimetro murario troviamo la capanna delle riunioni, luogo esclusivo dove le persone più influenti del villaggio si riunivano; all’interno di questa stanza è stato trovato un vaso di forma e decorazioni mai viste in altri nuraghi.
Il complesso nuragico La Prisgiona è strettamente collegato con un altro sito archeologico di tipo nuragico che si trova a poca distanza, circa 1 km più a valle, si tratta della Tomba dei Giganti di Coddu Vecchiu.
Questo imponente monumento, il più alto tra quelli di questo tipo in Sardegna e perfettamente conservato. E’ situato a pochi chilometri da Arzachena, nella strada che porta a Luogosanto.
Esso è costituita da una grande stele centinata in granito, alta circa 4 metri e larga alla base 1,90 m., che precede la tomba a galleria pavimentata a lastroni e lunga 10 metri. Di fronte alla stele vi è l’esedra semicircolare formata da grosse pietre conficcate nel terreno.
La tomba risale al 2500 a.C.: nel 1800 a.C. veniva utilizzata come sepoltura collettiva da popolazioni di Bonannaro, e nel periodo nuragico (1600 a.C.) fu modificata con l’annessione di una stele e di un’esedra semicircolare, e il rifacimento della muratura esterna.
Sull’imponente monolito è stata scolpita la falsa porta, soggetto frequente nella preistoria sarda e simbolo del rapporto con il mondo dell’aldilà.
Complesso nuragico di Lu Brandali
Anche questo si trova ad un’ora in auto da Olbia.
Scoperto negli anni ’60, il sito archeologico di Lu Brandali, è stato oggetto di campagne di scavo a più riprese. Nel sito si può visitare la Tomba di Giganti che ha portato alla luce circa 50 inumazioni e il villaggio nuragico. Sull’estremità rocciosa dell’area, vi è anche il nuraghe provvisto di 2 torri, non visitabile perché ancora da scavare. La datazione del sito va dal XIV sec. al X sec. a.C.(bronzo medio, bronzo medio finale). La bellezza e la ricchezza naturalistica dell’intera zona, rende oggettivo il motivo per cui le popolazioni antiche la scelsero per installare il loro insediamento abitativo.
Pozzo Sacro Nuragico Sa Testa
Pozzo Sacro Nuragico Sa Testa, si trova in Gallura nel territorio del comune di Olbia.
Nel monumento vi è una fonte perenne, dove veniva praticato il culto dell’acqua in un arco di tempo che scorre dal 1200 a.C. al 1000 a.C., periodo avanzato dell’età nuragica in Sardegna.
Il pozzo sacro nuragico di Sa Testa è uno dei più grandi della Sardegna e si compone di una corte ad uso cerimoniale e dotata di una sorta di sedile per le offerte, un atrio e la scala che porta alla sorgente.
Il vano della sorgente, visibile anche nelle foto, è coperto a falsa volta di filari di blocchi progressivamente sporgenti (THOLOS).
Lo scavo del pozzo sacro nuragico di Sa Testa ebbe inizio nel 1938 e portò alla luce ex-voto di età nuragica, punica e romana che rivelano una lunga durata del culto.
Tomba dei giganti de Su Monte S’Abe
La tomba dei giganti de Su Monte S’Abe si trova in Gallura nel territorio del comune di Olbia in Sardegna.
Il monumento risale all’epoca nuragica periodo temporale che va dal XVIII sec. a.C. fino al II sec. d.C.
Si tratta di un monumento sepolcrale collettivo, composto da grandi pietre conficcate nel terreno in posizione eretta.
La planimetria ed i prospetti rivelano una camera coperta con delle lastre di pietra che termina con un esedra. Al centro dell’esedra si trova la stele centinata, con un apertura alla base che molto probabilmente doveva servire per l’introduzione del defunto.
Il nome “gigante” deriva dal fatto che in antichità si presupponeva che nel monumento venisse tumulato un gigante viste le grandi dimensioni del complesso funerario